Condurre una vita “sana” dipende molto anche dal tipo di lavoro svolto e fare il camionista vuol dire anche stare seduti al volante per molte ore. A peggiorare la situazione spesso c’è il consumo di pasti irregolari, ad orari sbagliati e non sempre salutari, senza contare i turni massacranti cui siamo sottoposti che non fanno altro che contribuire allo stress. Gli autisti alla guida di mezzi pesanti sono sottoposti a vari fattori di stress, dannosi per il corpo: da turni che costringono ad un riposo irregolare, all’alimentazione, alle continue vibrazioni cui è sottoposta la spina dorsale stando ore ed ore al volante, ai tempi di guida prolungati e quindi alle posizioni faticose. Senza considerare gli agenti inquinanti che possono essere respirati. Perciò ci chiediamo, il fatto che le condizioni di lavoro incidano sul benessere dei lavoratori è un fattore considerato a sufficienza?
Camionisti e stress
Sarebbe importante che le azienda si impegnassero a migliorare le condizioni di lavoro del proprio dipendente, per quanto possibile e per quanto concerne il proprio raggio d’azione. Ovviamente alimentazione ed esercizio fisico dipendono dal diretto interessato, ma siamo sicuri che le aziende non possano fare niente per migliorare almeno un po’ la situazione? E’ bene che tutti siano sensibilizzati sull’argomento e sui benefici di uno stile di vita più regolare, e sui miglioramenti che potrebbe apportare persino nella vita di un autista di professione. Certo, è difficile, ma non impossibile. Un azienda che sta facendo molto in questo senso è la società belga Van Dievel che ha instaurato una “politica del benessere” cui sottopone ogni dipendente. Vi spieghiamo come: prima di tutto ha assunto 90 autisti per 60 camion. Inoltre collabora con un medico che si occupa personalmente di ogni dipendente; questo, insieme ad otto autisti dell’azienda ha stipulato un piano d’azione che spieghi ai dipendenti come lavorare in modo sano, prevenendo problemi muscolari e scheletrici con l’andare del tempo. Questo è solamente un esempio, ma spiega perfettamente che con queste ed altre misure potrebbero essere apportati benefici concreti per instaurare un ambiente di lavoro più sereno, a giovamento degli autisti e delle aziende stesse che vedrebbero sicuramente meno “assenteismo” sul campo.