Scauri – Cercasi lavoratori a 3.500 euro al mese, appello di una ditta storica – La vita da camionista è sicuramente un’esistenza dura. Bisogna essere dei tipi tosti per scegliere
questo lavoro che diventa con il tempo una vera e propria vocazione. Sono passati duecento anni da quando i carri merci trainati da cavalli spostavano le merci da una parte all’altra dell’America, lo stesso viaggio che oggi un camion può percorrere in meno di sei giorni, trasportando un carico così grande che nemmeno trenta cavalli riuscirebbero a trainare. Insieme alla capacità di spostare un grande quantitativo di merci, è aumentata anche la domanda: oggi tutto quello che abbiamo a disposizione perviene tramite camion.
I camionisti sono quindi importantissimi per la vita quotidiana di molte persone nel mondo, per questo motivo non è un lavoro adatto a tutti. Bisogna essere efficienti e resistenti, pronti a passare molte ore su strada, preparati a ogni evenienza, consapevoli di rischi e pericoli. I camionisti sono in grado di sopportare la pressione delle scadenze, orari notturni e difficili, il traffico e i percorsi complicati; ma più di tutto, la vita da camionista è una vita all’insegna del viaggio, e dello stare lontano da casa per lungo tempo.
Molti autotrasportatori in Italia sono costretti ad assumere uno stile di vita difficile perché spesso si trovano a fare viaggi lunghissimi, completamente in solitaria, rispettando tempi di consegna molto ridotti e accusando stress, pericolo e noia giorno dopo giorno. La vita da camionista non è però solamente aspetti negativi. Spesso i camionisti hanno una buona flessibilità negli orari e scelgono autonomamente quando lavorare durante la giornata. Tra i loro compiti: pianificare il percorso;
controllare lo stato del veicolo; compilare i documenti di viaggio; occuparsi della consegna e dello scarico della merce; curare il suo mezzo; fare manutenzione ordinaria; guidare in maniera ottimale per minimizzare i consumi.
Molti camionisti si affezionano particolarmente al proprio mezzo, e per riuscire a vivere il meglio possibile su di esso, si prendono cura della propria cabina, ossia dello spazio che hanno a disposizione durante il viaggio, che può durare giorni interi, facendo in modo di
avere a disposizione tutte le comodità necessarie per vivere fuori casa. Questa premessa è
necessaria prima di dare la parola ad un noto imprenditore del Golfo del settore. Si tratta di Ernesto Pimpinella di Scauri: “ho ereditato da mio padre Savino l’attività nel 1969 ed ora ho passato il testimone a mio figlio Savino junior di 38 anni.
Non è un momento facile per il settore. Noi assicuriamo ai nostri autisti un reddito di 3.500 euro al mese e non si trovano. Sono costretti a vivere nei turni un sabato e una domenica in servizio con una diaria suppletiva di 70 euro per festivi e prefestivi. Ma non si trovano. Abbiamo dieci automezzi fermi e, di conseguenza, difficoltà gestionali”. Quale patente serve? “Per guidare mezzi da 40 tonnellate occorre il massimo sforzo ed impegno. Non si improvvisa. Occorre la patente CE per motrici con rimorchi. I nostri autocarri sino a due anni fa hanno percorso tutte le strade d’Europa, indimenticabili i rifornimenti trasportati al Monte Bianco”. Persiste l’appello a trovare