La cocaina sequestrata avrebbe fruttato, al dettaglio (per diverse decine di migliaia di dosi), oltre 3 milioni e mezzo di euro. In carcere un cinquantenne italiano
Altro colpo al traffico di stupefacenti messo a segno dalle Fiamme Gialle di Livorno, che confermano ulteriormente la loro presenza e la sicurezza che garantiscono sulle banchine labroniche.
Nel corso della serata di mercoledì 23 novembre i finanzieri hanno proceduto ai consueti controlli su mezzi e persone circolanti all’interno e nei pressi del porto. Tra i vari mezzi controllati è stato anche selezionato un camion per trasporto merci. Dopo i primi controlli, i finanzieri hanno quindi messo all’opera i cani antidroga, due splendidi esemplari di labrador, (Jambo e Brook). Al passaggio dell’autoarticolato e nella sua cabina, i cani hanno mostrato interessamento e pian piano segnalato in maniera decisa la presenza di stupefacenti.
A quel punto, le Fiamme Gialle hanno approfondito il controllo, sempre garantendo la massima cornice di sicurezza tanto per loro, che per l’attività in corso, ma anche per il resto dell’utenza portuale, in quel momento molto attiva e variegata. E la meticolosa perquisizione alla fine ha premiato tanto i militari che i loro cani antidroga: occultato nel rimorchio è stato rinvenuto un borsone contenente diversi panetti di cocaina impacchettati, per un peso complessivo di ben 9 kg. di stupefacente.
La cocaina sequestrata avrebbe fruttato, al dettaglio (per diverse decine di migliaia di dosi), oltre 3 milioni e mezzo di euro. Il conducente del mezzo, un cinquantenne italiano, è stato quindi tratto in arresto per traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’ingente quantità, e condotto in carcere alle “Sughere”, a disposizione della locale Procura della Repubblica.
A meno di 4 mesi dall’ultimo ingente sequestro effettuato nel porto livornese di 200 chilogrammi di cocaina nascosta in un carico di banane proveniente dal Sudamerica, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Livorno infliggono un altro consistente colpo al traffico e commercio di droga, dimostrando così l’efficacia del sistematico diuturno lavoro dei finanzieri nell’importante scalo livornese.