Con i suoi 19 anni compiuti a giugno, la varallese Elena Guglielmina è una delle camioniste più giovani d’Italia. La passione per la guida dei mezzi pesanti, lei ce l’ha nel Dna: il papà e il fratello maggiore fanno lo stesso lavoro. «A 18 anni, appena ho preso la patente per l’auto – spiega – mi sono subito iscritta in una scuola guida a Vercelli per avere anche quella professionale per i camion. L’età minima per averla è 21 anni o in alternativa, come ho fatto io, si può seguire un corso con il doppio delle ore, in tutto 280». Nei mesi scorsi ha raggiunto anche questo obiettivo e dal 1° agosto è stata assunta nella ditta «La meridiana» di Boca, in provincia di Novara, specializzata nell’estrazione dell’argilla e con servizi di trasporto. Elena Guglielmina guida un bilico autoarticolato che pesa 4,40 quintali. Sul parabrezza, su lato del guidatore in basso a sinistra, compare, su una striscia a sfondo bianco, la scritta in fucsia «Nina». «E’ il soprannome che porto con me da sempre, deriva da Elenina», spiega.
Da agosto ha percorso oltre 13 mila chilometri. «Per la mia ditta – continua – mi occupo soprattutto di trasporto merci nel Nord Italia». Essere donna e oltretutto così giovane in un ambiente composto per lo più da uomini crea molti cliché. «Di donne effettivamente da quando ho iniziato a girare ne ho incontrare solo 4-5 – racconta -. Ce ne sono forse di più nel Nord Europa. Ma non ho mai avuto problemi, solo qualcuno che fa la battuta chiedendomi se davvero ho già la patente, visto che dimostro meno di 19 anni». In realtà l’idea di fare la camionista è maturata poco per volta. «Alle superiori ho frequentato l’istituto per geometri a Gattinara – dice -. Volevo fare una scuola che dopo cinque anni mi permettesse di avere un diploma, pronta per un lavoro e nello stesso tempo mi desse la possibilità, se lo avessi voluto, di proseguire con l’università. Ma in casa sono cresciuta sentendo parlare di camion e la passione è cresciuta sempre più. Mia mamma conoscendo la vita che si fa e visto che sia mio papà che mio fratello sono sempre in giro avrebbe forse preferito per me qualcosa di diverso, ma alla fine si è rassegnata e sono tutti contenti ora della mia scelta».
La giornata tipo di «Nina» inizia verso le 4 o le 5 del mattino, a seconda della destinazione. «Si lavora dal lunedì al venerdì – la descrive -. La sera precedente la segretaria dell’azienda invia il luogo in cui dovremo portare il materiale. Io partendo da Varallo devo raggiungere la sede di Boca, dunque mi metto in viaggio presto. Con il mio capo, Marcello Gonella, ci siamo accordati che se non riesco a rientrare alla sera superando le ore consentite alla guida, pur dormendo sul mio camion mi trovo sempre con qualche collega. Ma più che altro perché non conosco ancora bene i posti in cui fermarmi. Fino a oggi ho dormito fuori sei-sette volte. Solitamente comunque finisco di lavorare intorno alle 17». E nel tempo libero? «Di sera in settimana sono piuttosto stanca, ma il sabato e la domenica esco, anche se amo le serate tranquille con gli amici piuttosto che andare a ballare e fare tardissimo».