Stava trasportando ciliegie dalla Puglia al Nord del Paese. Di notte, quando tutti dormono, compreso suo figlio di 21 anni, steso sulla cuccetta. Ma all’altezza di Val di Sangro non si è accorto di un cambio di corsia dovuto a un cantiere. È andato diritto, terrorizzando sette operai e andando a cozzare in modo violento e letale contro un rimorchio carico di cemento. Ecco una modalità che forse poteva salvargli la vita
L’unica nota di colore nella triste storia andata in scena la notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 giugno lungo la A14, in provincia di Chieti, nel tratto tra Vasto Nord e Val di Sangro, sono le rosse ciliegie trasportate nel semirimorchio trainato dal camion che guidava un autista di origini rumene di 45 anni. Le aveva caricate a Molfetta, in provincia di Bari, e poi era partito direttamente in serata per andare a consegnarle l’indomani mattina verso il Nord della penisola. Così, poco dopo l’una si è trovato lungo l’autostrada adriatica, interessata da qualche anno da costanti lavori. Per l’esattezza al km 427 si è trovato davanti un cantiere. Autostrade per l’Italia puntualizza che era «correttamente segnalato, installato per l’esecuzione di ordinarie attività di manutenzione della pavimentazione». Fatto sta che comportava una deviazione con cambio di corsia: l’autista del camion evidentemente non se n’è accorto e ha proseguito la sua corsa in maniera rettilinea, senza frenare né rallentare, andando prima in direzione di un gruppo di operai che stava lavorando e poi finendo per interrompere la sua corsa contro un rimorchio fermo su cui erano disposti dei blocchi di cemento, che dovevano in qualche modo proteggere l’area del cantiere.
L’impatto è stato violentissimo, la cabina del camion si è accartocciata finendo per trasformarsi in un ammasso di lamiere che hanno stretto l’autista in una morsa. La sua vita con ogni probabilità si è interrotta in quel momento. O per lo meno, quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto lo ha trovato già deceduto. Nella cabina, peraltro, con lui c’era suo figlio di 21 anni. Per fortuna non ha assistito alla scena, perché era steso sulla cuccetta a dormire: l’impatto, oltre a destarlo, lo ha sbalzato provocandogli lievi contusioni.
Ma in condizioni forse peggiori si trovano i sette operai impegnati nel cantiere, alcuni italiani altri stranieri, che sono stati trasportati in diversi ospedali della zona (Pescara, Chieti, Vasto), anche se – a quanto si apprende – uno soltanto sarebbe in condizioni particolarmente critiche.
Uggè: «Incrementare i controlli sulla responsabilità condivisa»
Le ragioni dell’incidente, su cui comunque sta indagando la procura di Vasto, sono ovviamente sconosciute. Il fatto che sull’asfalto non ci siano segni di frenata potrebbe indurre a pensare che l’autista si fosse assopito o avesse avuto un mancamento. Ma sono soltanto ipotesi. La cosa certa è che un uomo di 45 anni stava lavorando per trasportare un carico a quell’ora della notte per far arrivare l’indomani delle ciliegie sulle tavole di qualcuno. E che come lui alla stessa ora c’erano sette operai impegnati a ristabilire la pavimentazione stradale su cui altri potessero viaggiare. Ma nel caso degli operai è giustificabile, perché lavorando in ore serali, quando il traffico è inferiore, si crea meno disagio. Per l’uomo alla guida le giustificazioni, soprattutto a posteriori, risultano difficili e in ogni caso fanno male.
Il presidente di Fai, Paolo Uggè, nel commentare la notizia ha sottolineato come diventi necessario fare più controlli per attuare le disposizioni relative alla responsabilità condivisa fra committenti e trasportatori, sottolineando come «i componenti la filiera debbano tenere comportamenti corretti e dare disposizioni nel rispetto delle norme della sicurezza stradale e della circolazione». «L’esito tragico di questo incidente – ha poi aggiunto – riporta alla luce il tema della mancata applicazione della responsabilità condivisa. Il ministro Salvini, che sta intervenendo per modificare le norme del Codice della Strada, renda più cogenti i controlli su questa norma, che esiste già e che coinvolge i componenti principali della filiera del trasporto merci, verifiche troppo spesso disattese».
Lizzi: «Allertiamo gli autisti come si fa in Germania»
Molto interessante, invece, è una riflessione o, per meglio dire, una proposta concreta che arriva da Domenico Lizzi, autista e presidente dell’associazione Willy – Sicurezza e legalità nel trasporto. Il suo auspicio è di adottare anche in Italia il sistema esistente in Germania, che invia sul canale radiofonico dedicato al traffico un avviso, ripetuto più volte e con tono molto acuto, per allertare chi è alla guida del pericolo imminente, costituito per esempio dalla presenza di un cantiere. In questo modo, chi è alla guida, anche se distratto, è costretto a innalzare la concentrazione. Un meccanismo che si capisce perfettamente come funziona guardando questo video che ci ha inviato lo stesso Lizzi, realizzato qualche settimana fa proprio in Germania (si consiglia di alzare il volume).